Questa
Angioletta mia dall' ale d' oro,
mandata
qui dal regno degli Dei,
non
so che nell' aspetto aggia con lei,
che
come cosa santa sempre adoro.
De i spirti eletti il più gentil di loro
venendo
a noi con gli altri Semidei,
(nel
fronte porto scritti i pensier miei)
dalla
più degna sfera ed alto coro,
dal
volto acceso d' un celeste raggio
sfavilla,
e da i begli occhi la vaghezza,
che
il cor m' ha pien d' ardente caldo, e gelo :
e
dalla bocca colma di dolcezza,
riversa
il bel parlar si dolce e saggio ;
come
colei che lo imparò dal cielo.
La bella mano
Sonetto V
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