Come un uomo di colore l'autunno segue le sue inclinazioni
Un flauto contempla dai fori dell'orizzonte
Tutta la madre che rimane dentro
Ecco il fiume che si dimentica a due dita dalla riva
E un po' piú in lá
La pioggia che separa le colombe dal vento
La pioggia registra i giorni fino al fondo degli occhi
Che vanno alla velocitá dei ritmi conosciuti
La pioggia mentre piove in tutte le orechie
E guai a chi come un piano non si merde le labbra
Qui alle piante dell'occaso
La citta si stira e brucia dai quattro lati
Un abitante germoglia da un tratto all'altro
La sua bara cresce nella misura in cui ti allontani dal mio petto
Descrivendo un circolo istintivo
Ma all'ora in cui il cinema scende gli scalini di marmo
Che conducono al fondo ogni spettatore
Il livello del silenzio oscilla come un fiore
Fatto dell'oblío di un cestino di delicatezza
La luce su trascina tagliando le stoppie
Come la coda del cane che toglie la tristezza
E l'orizzonte si curva sotto il peso dei miei occhi
verde di mare o sopra tutto o nulla
Il bordo dell'abisso degli aratori cupi
Il dado tratto
Orizzonte orizzzonte - Per davvero?
Piove a perdita d'occhio selce del mio sguardo
Juan Larrea
Trad. genseki
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