lunedì, giugno 11, 2012

Ray Bradbury

Io muoio cosí muore il mondo


Povero mondo, che non conosce la sua rovina, il giorno in cui io muoio.
Duecento milioni di ore dura la mia ultima ora,
Porto con me nella tomba tutto il continente.
Sono i piú coraggiosi, tutti innocenti e non sanno
Che se io affondo, loro saranno i prossimi.
Cosí nell'ora della morte festeggiano i Bei Tempi
Mentre io, matto egoista, gli preparo un pessimo Anno Nuovo.
I paesi oltre il mio paese sono ampi e brillanti,
Ma io, con mano sicura, spengo la loro luce
Spengo l'Alaska, nego la Francia del Re Sole, taglio la gola alla Britannia,
Con un battito di ciglia faccio sparire la vecchia Madre Russia,
Spingo la Cina giú dalla scogliera,
Faccio cadere giú l'Australia e metto la lapide,
Do un calcio al Giappone mentre cammino. E la Grecia? Vola via alla svelta.
La faró cadere e volare come il verde Eire,
Torta nel mio sogno sudato, la Spagna si dispera,
Sparo ai figli morti di Goya, torturo i figli della Svezia,
Spacco fiori, fattorie e paesi coi fucili del tramonto.
Quando il mio cuore si ferma sprofonda nel sonno il grande Ra,
Seppelisco tutte le stelle nel Profondo Cosmo.
Allora, ascolta mondo, sii avvisato, conosci il puro terrore.
Quando io mi ammalo, quel giorno il tuo sangue è morto.
Comportati bene, rimarró e ti lascio vivere.
Comportati male, riprenderó quel che ti dono adesso.
Questa è la fine e tutto. Le tue bandiere sono ripiegate.
Se io sono colpito e cado? Allora finisce il tuo mondo.

Ray Bradbury
Trad Paolo Nori e Salim Catrina

Addio Ray, tutti quei meli, tutti sono fioriti

Omaggio alla Grecia