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lunedì, settembre 15, 2008

Poesie di Maresa

Delle meraviglie dei mondi
il picco più alto, sulla cima innevata,
dove urla il fragore senza suono, lì,
sul ponte che unisce gli emisferi,
sale la dolcezza dell'incontro,
diavoli e diavoli rosso porpora
in un crescendo di manichee lo sguardo
che li inquadra fuori dal sogno,
finalmente viventi.

*
eccomi nella terra,
dorme la
tartaruga dal guscio giallo,
di case la città è piena,
verdi, gialle, rosa,
come un pensiero in embrione.

*
Dorme tranquillo il canto,
aspetto che si risvegli,
barcollo come un giovane barbagianni
venuto alla luce.

lunedì, gennaio 14, 2008

Haiku

Anno concluso
Pregano rosse foglie
Degli aceri.

*

Bosco intatto.
Fremono al vento i faggi,
Morde la notte.

*

A chi dici addio
Luna lupino,
A chi lo dici?
E chi resta?

*

L'amore inquieto
Delle tue cellule
Morde il cuore.

*

Maresa di Noto

***

Troppo spesso, quasi sempre lo haiku occidentale è ideologia, esotismo, genere, escapismo.
Anche nei massimi poeti come Borges e nei minimi come Sanguineti.
Gli haiku di Maresa, sono carezze, parole d'amore sono tracce di carne paure e lacrime, poi c'è la notte, solo la notte, la notte per sempre o per un solo istante.
Gli haiku di Maresa meriterebbero di essere liberati dal punto finale. Esso è il solo limite al loro farsi istante ad ogni istante.
genseki

venerdì, aprile 27, 2007

Maresa di Noto

L’albero secco riposa
oltre la coltre dei grigi e la neve
che lo ripara.
Non c’è fretta, pare,
nel nucleo intanto tutto risorge.