Delle meraviglie dei mondi
il picco più alto, sulla cima innevata,
dove urla il fragore senza suono, lì,
sul ponte che unisce gli emisferi,
sale la dolcezza dell'incontro,
diavoli e diavoli rosso porpora
in un crescendo di manichee lo sguardo
che li inquadra fuori dal sogno,
finalmente viventi.
*
eccomi nella terra,
dorme la
tartaruga dal guscio giallo,
di case la città è piena,
verdi, gialle, rosa,
come un pensiero in embrione.
*
Dorme tranquillo il canto,
aspetto che si risvegli,
barcollo come un giovane barbagianni
venuto alla luce.
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lunedì, settembre 15, 2008
lunedì, gennaio 14, 2008
Haiku
Anno concluso
Pregano rosse foglie
Degli aceri.
*
Bosco intatto.
Fremono al vento i faggi,
Morde la notte.
*
A chi dici addio
Luna lupino,
A chi lo dici?
E chi resta?
*
L'amore inquieto
Delle tue cellule
Morde il cuore.
*
Maresa di Noto
***
Pregano rosse foglie
Degli aceri.
*
Bosco intatto.
Fremono al vento i faggi,
Morde la notte.
*
A chi dici addio
Luna lupino,
A chi lo dici?
E chi resta?
*
L'amore inquieto
Delle tue cellule
Morde il cuore.
*
Maresa di Noto
***
Troppo spesso, quasi sempre lo haiku occidentale è ideologia, esotismo, genere, escapismo.
Anche nei massimi poeti come Borges e nei minimi come Sanguineti.
Gli haiku di Maresa, sono carezze, parole d'amore sono tracce di carne paure e lacrime, poi c'è la notte, solo la notte, la notte per sempre o per un solo istante.
Gli haiku di Maresa meriterebbero di essere liberati dal punto finale. Esso è il solo limite al loro farsi istante ad ogni istante.
genseki
venerdì, aprile 27, 2007
Maresa di Noto
L’albero secco riposa
oltre la coltre dei grigi e la neve
che lo ripara.
Non c’è fretta, pare,
nel nucleo intanto tutto risorge.
oltre la coltre dei grigi e la neve
che lo ripara.
Non c’è fretta, pare,
nel nucleo intanto tutto risorge.
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