Jean Grosjean
Elia
Cap III
Trad Pietro
Elia abitava sulla sponda di un torrente in una valle perduta, Vi tro
vava dei granelli di erba e bacche di arbusti, compartiva co con i corvi quello che rubacchiavano nelle fattorie. Beveva l’acqua del torrente.
L’acqua cantava tra le pietre che levigava- L’acque porta via nella sua corsa chiazze di luce strappate alla luce del cielo, ma la trasparenza permetteva di vedere l’estasi della sabbia in fondo all’acqua. Elia dormiva in una cavità della roccia su di una vasca limitata dagli ontani ove anche il torrente sembrava dormire.
Al mattino si immergeva in questa vasca.
La luce spuntava tra gli ontani. Elia si inchinava con i giunchi per ammirare la sua limpidezza nell’onda tra gli ontani. La luce che era tranquilla sul fondo del cielo tremava sul fondo della vasca. Quando l’alba invadeva il cielo, l’acqua si illuminava come un’anima. I pioppi si illuminavano. La freschezza faceva rabbrividire l’erba. Elia risaliva la sponda guardando la luna pallida che si dissolveva nel cielo pallido. Un volo d’uccelli scivolava sul limite del cielo.
Le nuvole passeggiavano ancora le loro ombre sulle ondulazioni del suolo. Talvolta il vento si riposava sul dorso dei boschi e il sole restava velato. Le foglie appena respiravano. La felicità del momento restava ai margini del tempo
Presto l’estate regnò senza. Assunse lo stilo delle grandi estati della storia. Il sole evidenziava le ombre delle rocce. L’erba si disfaceva in polvere. L’aria era stagnante. Elia cercava rifugio in un gerbido. Una rosa altea appassiva contro un vecchio albero. Questo era il prezzo del sole. Questo era il prezzo della pace. L’uccello tacque. Quieto l’insetto. L’abisso verticale del cielo.