venerdì, maggio 20, 2005

SANDOKAI


Del Maestro Sekito Kisen


I.
Lo spirito del Grande Saggio dell’India
Si è trasmesso in modo intimo e segreto
Da Occidente ad Oriente.

II.
Grande è la differenza tra i caratteri degli uomini;
Sulla Via non v’è Nord
Non v’è Sud.

III.
Limpida, pura la sorgente dello Spirito
Torbidi e fangosi scorrono i suoi rivi.

IV.
L’attaccamento ai fenomeni produce l’illusione
L’unione con l’essenza non è vero risveglio.

V.
Gli oggetti e i sensi tutti
Sono in reciproca dipendenza
E non lo sono.
Se c’è interazione c’è armonia,
o ciascuno resta sulla sua posizione.

VI.
L’essenza degli oggetti visibili varia
Da oggetto ad oggetto
Secondo qualità
Secondo forma.
La voce muta l’accento
Da gioia a sofferenza.
Profondo, oscuro
E’ questo mondo
Tessuto di elementi
In ogni direzione
Ove è luce son chiari gli oggetti,
Macchia e purezza distinte.

VII.
Come il bimbo torna alla madre
Tornano i quattro elementi
Alla natura che gli è propria.

VIII.
Scalda il fuoco, il vento varia
Umida è l’acqua, dura la terra:
Occhio e colore
Suono ed orecchio
Naso ed odore
Sapore e lingua
Ma ciò che esiste
Come le foglie
Trae l’alimento
Dalla radice.
I rami, il tronco
Son d’un’essenza
Nobile e volgo
Solo parole.

IX.
In ciò ch’è oscuro
Pure v’è luce
Ma non guardate
Quello ch’è oscuro
Sol come oscuro
In in ciò che luce
Pure è l’oscuro
Ma non guardate
Quello che luce
Sol come luce.

X
Tenebra e luce
Sono due opposti
L’una soltanto
non può sussistere
Se non v’è l’altra
Come il pié destro
Senza il sinistro
Non può avanzare.

XI.
Utile è in sé
Ogni esistente
A modo e in luogo.
Tutte le cose
Sono fenomeni:
Si corrispondono
Perfettamente.

XII.
Cozzano punte
Di frecce, lance.
Queste parole
Sono una fonte
Cercate il senso
Non vi adagiate
Nell’opinione.

XIII.
Se non comprendete la Via
Anche percorrendola
Non l’otterete.

XIV.
Prossimità, lontananza
Non hanno senso
Nella pratica
Un solo dubbio
E sorgono montagne
Mari profondi
Formano ostacolo.

XV.
O Voi, che cercate la Via
Vi prego
Non passino invano
I vostri dì
E le notti.

***
Trad. genseki

giovedì, maggio 19, 2005

Verità



"Le verità superficiali sono quelle la cui negazione è contradditoria, le verità profonde quelle la cui negazione è ancora una verità".
Niels Bohr

***

Como 29\10\2002

Los pajaros queman el viento.
Alejandra Pizarnik



Nel voloGli uccelli incendiano il vento
Un velo di cenere
Teso sul cuore
Bandiera d’Autunno dolente
Nel volo s’incendia
Il vento d’uccelli
In scaglie di piume
Pulsanti.

***

I
Sulla sponda di questo lago
Nell’acqua gonfia
Densa d’amore
Sulla sponda di questo lago
Giace il mio cuore
Affogato.

***

II
Così a lungo l’avevo sognato
Ma l’acqua tersa
Non s’era aperta
A rinascermi non m’aveva
Cullato
Tra steli giaceva
Il mio corpo
Ingannato.

***

III
Se in trasparenza
M’avesse cullato
Sarebbe stato come una pelle
Acqua o respiro
Colline nere
Umido fiato
Ora galleggia sul flutto
Marcio
Tra fiele e spruzzi
E più non sente
L’onda che mente
Cuore annegato.

***

IV
Dentro me stesso
Vorrei morire
Fino a trafiggermi
Con il mio niente
Senza pensiero
Come annegato
Nel flutto chiaro
Che tutto stinge.

***

V
Sarebbe un gorgogliare
Simile ad un singhiozzo
D’un vortice
D’acqua verde
Lungo bianche montagne
Che scorgi capovolte
Bloccate in negativo
Nell’abisso stagliate
Ove non sono alghe
Né pensieri
Né io, se non come
Un glu glu glu
Fresco brivido d’ora
Sulla pelle del lago.

***

VI
Un tempo ci furono i volti
Che avevano occhi e cenni
Ora nemmeno maschere
Non orbite vuote,
Ricordi piuttosto
Che prendono forma d’icone:
Frammenti che furono volti.

***

VII
Da quale collana
Di stelle caduta
La perla del lago
Nel ventre dei monti?
S’addensa il ricordo
In liquide anse
Ricurvo da scuri versanti