mercoledì, ottobre 29, 2014

La vita è una favola di streghe

Ê bello perdere quando si avvicinano gli uomini
Bella è la rovina e la fine
Bella la morte piena di escrementi
Nell'azzurro cemento
Ove persi la vita.

*

Ah! Colomba trionfante
Che voli sugli escrementi
Invocando qual nome tremante
Che invocasse il dolce papavero del cemento
Alla cui luce si spegne questo concento.

*

Non sapendo se esisto
Non sapendo
Da solo non sapendo, circondato da fiori pallidi
Che abitano il cemento
E la colomba dorata che investo
Senza poter sapere se esisto.

*

Bello è l'uccello azzurro della rovina
Dove una regina guarda nelo specchio
E Biancaneve si domanda se esiste.

*

Immobile come la morte è il poema
E scivola l'uccello fonema
Come un rettile sul mio nome
Ah! Crudele uccello della rovina
Che dietro l'arbor vago la mano situa
Sapendo per le foglie che io esisto.

*

Oh dio padre della morte
Uccel di rovina
Fior del disastro
Albero che nasce in escremento
Escremento di vita e suo narcotico
Dove albero maestro
Brilla la bandiera della rovina
Bandiera di vecchiezza e di rovina.

*

Ah! Colomba che nasci sulla rovina
Che nella botte inciampi della rovina
Nella botte dell'odio e del fallimento
Dive come un uccello
Albeggia rovina.

*

Ah! Uccello dell'odio
Uccello senza becco della morte
Uccello che nasci, non dalla fronte di Zeus
Ma dal peggior mostro
Il disastro.

*

Viva la sconfitta, viva il brillare oscuro della rovina
Che assalti il lettore in vicoletti oscuri
Dove Ecate brilla all'incrocio dei sentieri
Ah! Circe traditrice che saccheggi Sicilia
Le strappi il nome per poi battezzarla
Con quello dell'uccelo e di rovina.

*

Della poesia solo restano le voci
Che nel letto oscuro insultano e sbeffeggiano
Questo vecchio pazzo che sono
Chje adora l'uccello di rovina
Ah! Tremito dell'albero sotto la grandine
Che colpisce la mia testa
Mi disfa il volto
Scrivendo nel poema
Il bianco seme del nulla.

*

La firma del disastro e della rovina
Che conduce i morti
Oscura epifania
Abbraccio del poema che abbraccia il nulla
Dell'inferno peggiore dell'orrore e del disastro.

*

Lieve è il vento del poema
Come gli uccelli lontani che Rudel cantava
Tutti leggono nella chioma di Pandora
Il torbido leone senza la criniera
Con se stesso nel periglio del nulla
Dove senza nessuno
Ancora galleggia una chioma

*

L'uccello della voce, ah l'uccello della voce
Che nell'inverno brandisci ancor la chioma
Scalpata da un Sioux a bordo pagina
Dove come un albero galleggiano i miei capelli
Porati via da vento di rovina.

*

Leopoldo Maria Panero
trad. genseki

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