ê piú bello che il
colore di questo guanto abbandonato nel mare
e nei solchi deserti non
trovo piú nulla
ma piú lontano gli
strumenti musicali si riuniscono
in un'alcova
in un carro quadrato
e l'amore comincia
con festoni ai quattro
angoli
e battaglie senza fine
addio meraviglia addio
non hai cuore
ma un pioppo mansueto
nella coperta della borsa
e non è senza dare
l'allarme che la mia voce giunge alla tua cittá
la barca in cui si
suicidano i fantasmi dopo una prolungata immersione nel cadmio delle
consacrazioni
La barca nuda si presenta
alla mia porta
e chiama con tutto il suo
cielo nero
“pallida, dice lei, piú
pallida della tua sposa”
e quei denti nel suono
dello sguardo mi triturano
quei denti di catena e di
incendio
incendio in cui le donne
formano la catena
per impedire che nasca il
nove di spade
e le donne in cittá sono
piú povere di quanto sperassi
piú povere della della
mia vendetta
e della mia furia
piú povere di un postino
che solo possiede l'abbandono
su di una casa di otto
piani
di un biglietto di andata
e ritorno per la forca
è allìncrocio del
cammino e della morta
dove si alza il pilone
segnaletico degli innamorati
dove giungono tutti i
mesi a raccogliere i rumori
dove si incontrano ma non
si vedono mai
lo spaventapasseri del
castello di carte
il manichino del silenzio
con armatura di stoppie
con la sua fiamma e la
sua bandoliera
lo spaventapasseri dei
secoli
all'uscita del soterraneo
non vi è labirinto che
importi
tutte le ali e tutte le
chiavi aprono le porte del castello di carte
Pierre Unik
trad. genseki
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