martedì, ottobre 14, 2014

Il castello di carte

ê piú bello che il colore di questo guanto abbandonato nel mare
e nei solchi deserti non trovo piú nulla
ma piú lontano gli strumenti musicali si riuniscono
in un'alcova
in un carro quadrato
e l'amore comincia
con festoni ai quattro angoli
e battaglie senza fine
addio meraviglia addio non hai cuore
ma un pioppo mansueto
nella coperta della borsa
e non è senza dare l'allarme che la mia voce giunge alla tua cittá
la barca in cui si suicidano i fantasmi dopo una prolungata immersione nel cadmio delle consacrazioni
La barca nuda si presenta alla mia porta
e chiama con tutto il suo cielo nero
“pallida, dice lei, piú pallida della tua sposa”
e quei denti nel suono dello sguardo mi triturano
quei denti di catena e di incendio
incendio in cui le donne formano la catena
per impedire che nasca il nove di spade
e le donne in cittá sono piú povere di quanto sperassi
piú povere della della mia vendetta
e della mia furia
piú povere di un postino che solo possiede l'abbandono
su di una casa di otto piani
di un biglietto di andata e ritorno per la forca
è allìncrocio del cammino e della morta
dove si alza il pilone segnaletico degli innamorati
dove giungono tutti i mesi a raccogliere i rumori
dove si incontrano ma non si vedono mai
lo spaventapasseri del castello di carte
il manichino del silenzio
con armatura di stoppie
con la sua fiamma e la sua bandoliera
lo spaventapasseri dei secoli
all'uscita del soterraneo
non vi è labirinto che importi
tutte le ali e tutte le chiavi aprono le porte del castello di carte

Pierre Unik
trad. genseki

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