sabato, marzo 25, 2023

Yecla



Il rosa dei peschi fioriti fluttua come un lenzuolo sulla terra grigia e secca, risalta sulle strisce d’erba verdissima che ne definiscono i limiti e lo esaltano nella sua indefinizione. Come su un tappeto si distende lo sguardo che cerca il conforto del riposo, il tappeto meraviglioso si srotola davanti a ai miei occhi come il limite del loro campo, ed è quasi doloroso il suo púdico tremore. 

Un velo trasparente di pallidi colori ondeggia e cela la verità dell’istante. Pare che un soffio del tempo il soffio più lieve del divenire lo possa sollevare e spazzare via come il vento spazza le nubi bianchissime sul cielo di cobalto.

Ecco il rosa dei peschi, il verde delle strisce di prato o di lattuga sono il colore della mia stessa pelle, sono la mia pelle che si increspa per il desiderio di pioggia, quella stessa pioggia che sciogliendo il colore, schiaccerà nel fango le mille sfumature di quelle corolle, fresca sui petali delle mie palpebre.

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