Qualcosa
manca alla sera,
I
pini non sono completi
E
io guardando le nubi
Provo
ciò che mai provai.
Ad
ogni istante domando
Di
quel tesoro perduto
L'ombra
del quale trascorre
Con
melanconico freddo.
La
brama mi sta spiando
Notturna,
sola, infinita;
Silente
va nostalgia
Bruciando
eterni vestigi.
Il
mio gesto mai non giunge
Alla
terra del destino;
La
vita resta incompiuta,
Restano
i sogni in sospeso.
**
Perché
tale è il volto del fallimento
Che
lo specchio riflette ciecamente
Prima
che giunga, dolce e demente,
L'ultimo
scintilla dell'occaso:
Fronte
dell'ossessione e del rifiuto
Occhi
che solo videro l'indomito
Naso
che chiude l'aria, bocca assente
Nel
suo sapore amaro; strana coppa
Sul
punto di mutarsi in puro osso
Perché
tale è lo scopo tal la cenere
La
cui dolce tempesta tutto strappa,
Volli
lasciare di lettere un ramo
Che
bruciasse di più dove la brezza
L'aridità
prosciuga, ride e passa.
*
L'aria
Si,
sono desto, ecco sto guardando
Freddamente
alcune cose
Che
smettono ormai d'esser segrete.
Stanno
qui, come gli alberi
Nell'aria
nuda. Si, sono desto.
Anche
la casa della mia infanzia è degli altri:
La
hanno dipinta con un colore troppo vivace,
Entrano
ed escono dalle stanze della mia anma,
Parlando
d'altro. La luce invade il cortile
Dei
miei nulla segreti. Con desiderio contemplo
Anche
questo volto che è nessuno
Che
giunge come un uccello ferito
Di
quelli che soffrono e sorridono.
O
popolo innumerevole! Sono sveglio
Guardando
la polvere bagnata di luce,
Le
tenebre dissolte in aria
Quando
la verità comincia a delinearsi:
L'albero,
l'allegria, il sacrificio.
E
so che ho ancora altri ricordi nel sangue
Oltre
quelli che posso ricordare, e più oblio
Di
quanto se ne possa dimenticare in questo mondo.
Ma
alla fine, che importa, se la metà
Di
quella vita mi lascia e cade,
Se
tanto sonno, infine, si è destato,
Se
non v'è luogo che non mi stia osservando
Né
istante ove il caso non mi frequenti.
Voglio
essere come te, O volto dei poveri!,
Misteri
del dolore e del sorriso, perché l'aria,
L'aria
semplice e vuota,
Ci
colmerà le voci di speranza
Cintio Vitier
Trad. gensek