Dietro la notte, qualcuno,
Fiutava il paesaggio,
Fiutava il mare, il carillon delle sue ossa,
Il petulante pigolío dei papaveri costieri,
Fiutava le ali che dispiegavano le tenebre
Sulla terrazza dei fiumi.
Qualcuno fiutava, dietro la notte
Con froge favolose, metalliche
Con corrosivi scoppi di tosse;
Colte di sorpresa
Le ortiche si coloravano di viola
E tu scendevi di scoglio in scoglio
Verso il battesimo delle mie mani
Verso quell'altro canto,
Verso la pergola, il chiostro
Le code di milioni di volpi
Erano incendi nella brughiera
Il suo respiro affannoso
Scuoteva la notte come un lenzuolo teso
E io pensavo che la paura
L'avevo deposta sul prato,
L'avevo dimenticata tra gli anemoni,
Dietro il bosso
Tra le ortensie
E che quella che fiutava era lei,
La paura
Dall'altra sponda della notte
I nudi limiti di me stesso.
genseki
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