giovedì, aprile 27, 2023

L'urlo


L’invasione del nulla, la sua manifestazione come angoscia assoluta, sta oltre il linguaggio. Il linguaggio è un rito di protezione contro questa irruzione, una rete fragile e illusoria a cui aggrapparsi nella vertigine. È l’indicibile, l’inconoscibile che si manifesta scuotendo il corpo fino nelle fibre più intime. Il linguaggio, la parola esiste come forma del senso, del significato, l’angoscia assoluta consuma fino in fondo il significato. È terribile la sua forza e l’anima è ricondotta all’urlo, forse la sua essenza primordiale. L’anima è all’origine l’urlo che scaturisce dal nulla.

Eppure da questo naufragio, da questa devastante periodica scossa che irrompe nella coscienza può sgorgare una luce flebile e abbagliante allo steso tempo: l’anima sperimenta questo annientamento e quindi è posta contro il nulla, non soccombe ad esso ma lo assume, lo trasforma in vertigine e paura e infine in urlo: Eli Eli… Da questo punto si può ricominciare  laboriosamente a sperare.

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