martedì, aprile 11, 2023

Aledo


La torre antica si alza sul limite dell’altipiano a dominare le colline grigie spazzate dal vento, i pineti ancora verdissimi i pioppeti spogli. L’austerità è propria di questa terra, del paesaggio e degli edifici. Eppure un tempo non lontano i fianchi di questi monti spogli e feriti dalle frane erano coperti da querceti secolari, da alberi poderosi e sempreverdi. Lungo il corso del torrente svettano le palme e una striscia di vegetazione opulenta e brillante accompagna la vista fino a una profonda gola di rocce grigie e candide. Triste a valorosa anima della vecchia Castiglia giunge fino a queste terre del sud con obbedienza, semplicità, devozione, silenzio. Il vortice del tempo risucchia l’anima, la trae a un mondo di fermezza nella fede, di fedeltà alla parola, quella di Dio e quella dell’uomo, alle feste, ai fiumi di sangue dei maiali sgozzati, degli agnelli, dei torri fumiganti verso un cielo implacabilmente azzurro. Perduta nella nebbia della menzogna e dell’informazione, l’anima riposa per poche ore in una stasi temporale, assapora alleviata il gusto cinerino del silenzio e della noia, nel lento trascorrere di un tempo cosí prossimo a Dio

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