All'inizio c'è una promessa. È la promessa che permette al cucciolo di drizzare la codina tremante come un'antenna per captare il mondo. È la promessa che permette l'innocenza e l'avventura. All'inizio c'è anche la fede che permette di credere alla promessa. Di credere che c'è una promessa e che questa sará compiuta e che il suo compimento è quello che garantisce anche il momento presente. La fede nella promessa attraversa molte fasi. Nella prima è assolutamente naturale, è come respirare o ricevere la luce attraverso gli occhi. L'ultima fase è quella della disperazione. Le fede nella promessa è, allora, certezza nell'impossibilitá che essa si compia. Anche nell'impossibilitá,tuttavia, la promessa resta al centro del cuore. Muta forma, si occulta, è negata ma non è rimosssa. Mai. La promessa non appartiene né al regno dello spirito né a quello dell'intelletto e neppure al dominio della ragione. La promessa sta nel corpo, nella carne, nel sangue e nel seme attraverso il quale si trasmette di generazione in generazione. La promessa è qualche cosa che sembra inerente all'organismo. Forse è quella che permette all'organismo di essere una struttura che si differenzia da tutte le altre. La promessa, in ultima istanza, è l'altra faccia della vita. La faccia che quarda alla morte costantemente come se la morte non fosse negazione, non fosse la negazione. La promessa si pianta nel cuore della morte, trafigge il corpo, lo inchioda alla croce dello spirito.
genseki
genseki
3 commenti:
per altri percorsi sto scoprendo proprio ora quanto può essere tenace,nonostante tutto, la fede nella promessa...e di come possa farci 'sentire' la realtà dell'esistente
Grazie per il commento Maresa.
Hai visto che mi arrivano eh!?
genseki
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