mercoledì, dicembre 02, 2009

Le Contemplazioni

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Ho colto questo fiore per te sulla collina

Su di un'aspra parete che sul flutto s'inclina

Che l'aquila soltanto conosce e frequenta

Tranquillo in una crepa della roccia cresceva

L'ombra bagnava il fianco del cupo promontorio

La cupa notte vidi, ove il sole tramonta

Erigere, qual arco di trionfo vermiglio

fatto solo di nubi un colonnato immenso

Vidi vele fuggire fuggire sul lontano orizzonte

E casette nascoste in fondo ad un imbuto

Con luci tremolanti per timor d'esser viste

Ho colto questo fiore per te mia dolce amata

Pallido non possiede corolla profumata

la sua radice fragile sulla cresta del monte

Sol l'amaro ha succhiato delle alghe celesti;

Così ho pensato: - O fiore dall'alto della cima

Alfin dovrai cadere nell'abisso profondo

Dove l'alghe, le nubi e le vele scompaiono,

Muori allor su di un cuore abisso senza fondo

Appassisci sul seno ove palpita un mondo

Il ciel che t'ha creato per sfogliarti sull'onda,

Ti fece per l'Oceano, all'amore ti dono

Solo un vago chiarore rimaneva del giorno

Morente mentre il vento scompigliava le onde

O quanto ero triste nel fondo del pensiero

Mentre fantasticavo ed un vortice nero

Nell'anima m'entrava con brivido notturno.


Isola di Serk Agosto 1855

Victor Hugo

Les Contemplations


trad. genseki



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