Ho colto questo fiore per te sulla collina
Su di un'aspra parete che sul flutto s'inclina
Che l'aquila soltanto conosce e frequenta
Tranquillo in una crepa della roccia cresceva
L'ombra bagnava il fianco del cupo promontorio
La cupa notte vidi, ove il sole tramonta
Erigere, qual arco di trionfo vermiglio
fatto solo di nubi un colonnato immenso
Vidi vele fuggire fuggire sul lontano orizzonte
E casette nascoste in fondo ad un imbuto
Con luci tremolanti per timor d'esser viste
Ho colto questo fiore per te mia dolce amata
Pallido non possiede corolla profumata
la sua radice fragile sulla cresta del monte
Sol l'amaro ha succhiato delle alghe celesti;
Così ho pensato: - O fiore dall'alto della cima
Alfin dovrai cadere nell'abisso profondo
Dove l'alghe, le nubi e le vele scompaiono,
Muori allor su di un cuore abisso senza fondo
Appassisci sul seno ove palpita un mondo
Il ciel che t'ha creato per sfogliarti sull'onda,
Ti fece per l'Oceano, all'amore ti dono
Solo un vago chiarore rimaneva del giorno
Morente mentre il vento scompigliava le onde
O quanto ero triste nel fondo del pensiero
Mentre fantasticavo ed un vortice nero
Nell'anima m'entrava con brivido notturno.
Isola di Serk Agosto 1855
Victor Hugo
Les Contemplations
trad. genseki
Nessun commento:
Posta un commento