Fu la tartaruga che conobbe per prima
Il peso dei segni, la gloria del sigillo,
Il temporale viola, intanto lavava via il polline
Dalle case e il vento rubava i canti alle puerpere
Impazzando tra le lenzuola bianche
Stese a ad asciugare sull'erba
Anch'esse prone al pennello,
Destinate al rintocco di campane
In una profusione di pistilli e cristalli
A lei chiesero allora l'oracolo,
Il cammino verso i sentieri di incenso
Il temporale viola spazzava l'innocenza
Dalle labbra e dalle lenzuola.
genseki
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