Esistere, significa combattere ciò che mi nega. Essere ribelli non è
collezionare libri empi, sognare fantasmagorici complotti o la
resistenza partigiana nelle Cevenne. Significa essere norma per se
stessi. E attenervisi, a qualunque costo. Badare a non guarire mai dalla
propria giovinezza. Preferire inimicarsi il mondo intero, piuttosto che
strisciare. Praticare anche, come un corsaro e senza vergogna, il
diritto di preda. Saccheggiare nell’epoca tutto ciò che è possibile
convertire alla propria norma, senza fermarsi alle apparenze. Nella
sconfitta, non porsi mai il problema dell’inutilità di un combattimento
perduto. Si pensi a Padrig Pearse.
Dominique Venner
Da "eléments" via Barbadillo
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