Posso guardare
Posso guardare le tue mani preferite
e l'acanto delle tue tempie dorate
posso guardare l'uccello sepolto
dalle fredde ghirlande dell'autunno
Voglio guardare lamine di sabbia
con i fuochi precisi che le infestano
Sto guardando la tua domanda preferita.
Volano le ghirlande e altre sabbie rotolano
Meglio che nella domanda indifferente
- carrozza di mitili e delfini -
Che correva tra consigli d'oro,
Tiepida divenuta rinata
Iride così cocciuto
Da obbligarmi a segnalare i fiumi
Sulla mappa del tuo ricordo,
Freddo scompigliato dal vento.
Se s'approssima dormendo
Estesa e prolungata,
Tra lenzuola che gloria en avvolgono
Proclamandola teneramente
Astraendosi in bianco, prolungandosi
In celeste chiamata al tuo candore
Se mi desto inciampo
Nell'alone che il tuo respiro rende opaco
In quell'umidità novella
Che l'incantato tatto corrompe
E al fervor è carezza.
Se addormentato
La conchiglia recente mezzaluna
Freccia della domanda tua dormiente
Non amplia e non diverte
Pietra semimobile e foglie congedate
Verso il centro della tua città
Arresa e percossa
Dalla tua fuga, dalla mia fuga.
Resto a guardare la tua domanda preferita.
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Trad. genseki
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