mercoledì, gennaio 07, 2009

Gaspard de la nuit

Il Mercante di Tulipani

Il tulipano è tra i fiori ciò che tra gli uccelli è il pavone.
L'uno non ha profumo, l'altro non ha voce.
L'uno va orgoglioso della sua veste, l'altro della sua coda.


Nessun rumore se non il fruscio dei fogli di carta velina sotto le dita del dottor Huylten, che non alzava gli occhi salla sua bibbia fiorita di gotiche miniature se non per ammirare l'oro e la porpora dei due pesciolini prigionieri degli umidi fianchi d'un boccale.

Si aprirono scorrendo i battenti: era un mercante di fiori, che con le braccia cariche di vasi di tulipani si scusó di interrompere la lettura di un personaggio tanto sapiente.
“Maestro, disse, ecco il tesoro dei tesori, la meraviglia delle meraviglie, un bulbo come solo en fioriscono una volta ogni anni nei serragli dell'imperatore di Costantinopoli!

Un tulipano! Esclamó il vecchio corrucciato, un tulipano! Simbolo dell'orgoglio e della lussuria che hanno generato nella sventurata cittá di Wittemberg la detestabile eresia di Lutero e di Melantone!

Mastro Huylten chiuse la fibbia del fermaglio della sua bibbia pose gli occhiali nel loro astuccio e tiró le tende della finestra, per lasciar vedere, alla luce del sole, un fiore della passione con la sua corona di spine, la sua spugna, i suoi chiodi e le cinque piaghe di Nostro Signore.

Il mercante di tulipani si inchinó rispettosamente e, in silenzio, sconcertato dallo sguardo inquisitorio del duca d'Alba, il cui ritratto, capolavoro di Holbein, pendeva alla parete.

Louis Bertrand
Trad. genseki

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