Morire di giovedi, Cesare
Nell'acquazzone, a Parigi
Perchè non si ha piú la forza
Di trascinare tante stanze d'albergo
Nelle tasche del cappotto
E nemmeno di trascinare le tasche
Piene di pezzetti di rabbia e di mondo
Torsoli di dolore
Morire di sera a Parigi, un giovedi
Mentre piove
E la tua cagnetta bianca
Rabbiosa morde quello che resta della tua caviglia
Perché hai impegnato tutte le tue ossa
Per comprare quel tavolo di noce
Al quale apparire seduto per sempre
In camicia perfettamente bianca
Mentre scrivi versi su giovedi
e su quelli che muoiono soli
1 commento:
Le ultime tre poesie che hai aggiunto sono semplicemente stupende Pietro! Le ho lette ad alta voce ed è stato davvero un piacere sentire vibrare nell'aria quei suoni. Maresa
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