Un tempo pensavo che le mie mani
Fossero ali piuttosto che mani
Attesa o resto di un volo.
O rami, ricordi diretti della benedizione del sole
E della suzione minerale.
Ora vedo che le foglie delle palme sono lame
Non mani, che menano fendenti alla luce sorgiva
dei limoneti. Tagliano di netto, l'innocenza dei primi voli.
Le ali dei colombi sono come il fruscio di una tunica
Che cade da un corpo profumato
(Sognó di rose, di gelsomino, tutta la notte passata tra la rucola)
In nome dell'Altissimo, non spezzeró il collo alla ghiandaia.
Il martin pescatore resta in euilibrio sui fili della luce.
Guardo le mie mani, ora come ciotole,
Le riempio dell'acqua fangosa che bevo con le capre
Annaffio l'aloe vera
Ho le unghie spezzate.
genseki
1 commento:
La mano libera
Ti alzai sulle mie mani
e spiccai il volo.
Ghiannis Ritsos
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