Pubblico qui questa poesia, in onore di Hamas, della sua resistenza, della dignita’, della speranza, dei volti da cui traspare che l’oppressione vile dei violenti non ferisce il cuore di chi la subisce se chi la subisce non lo vende alla paura, al rancore, all’abiezione.
Onore ad Hamas!
Zayyad Tawfiq (Nazareth, 1922-1994)
Scritto sul tronco di un olivo
Poiche’ non filo lana
Ed ogni giorno sono esposto
Agli ordini di arresto
E la mia casa resta aperta
Alle visite poliziesche
Alle perquisizioni
Alle operazioni di pulizia
Perche’ mi risulta impossibile
Comprare carta
Incidero’ tutto quello che mi capita
Incidero’ tutti i miei segreti
In un olivo
Nel cortile della mia casa
Incidero’ la mia storia
La trama del mio dramma
I miei sospiri Nel mio giardino
E le tombe dei miei morti
Incidero’
Tutte le amarezze che bastera’ a cancellare un decimo delle dolcezze che verranno
Incidero’ il numero
Di ogni cavalleria spogliata
Della nostra terra Il sito del mio villaggio, i suoi confini
Le case dinamitate
Gli alberi sradicati
Ogni fiore calpestato
Quegli uomini che si sono divertiti
A scomporre il mio alito e i miei nervi
Gli uomini delle prigioni
I segni di tutte le manette
Strette ai miei polsi
Gli stivali dei miei carcerieri
Ogni giuramento gettato sul mio capo
E incidero’ Kafr Kassem
E non lo dimentichero’
E incidero’
Abbiamo raggiunto il vertice della tragedia
Lo abbiamo raggiunto
Incidero’ tutto quello che il sole mi dichiara
Quello che mi mormora la luna
Quello che mi narra la tortore
Nei pozzi I cui innamorati son partiti in esilio
Perche’ lo ricordi
Restero’ in piedi per incidere
Tutta la trama del mio dramma
Tutte le tappe della disfatta
Dall’infinitamente piccolo
All’infinitamente grande
Su di un tronco d’olivo
Nel cortile Della mia casa.
Trad. genseki
*
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