Nessun ungüento sembri troppo caro per loro
Curatele e tagliate ogni unghia spezzata
Per loro usate sempre lo strumento adeguato.
Iddio fece le mani feconde in meraviglia;
Il loro bianco è quello serafico dei gigli
Nel giardino carnale sono due fiori simili
Hanno sangue di rosa sotto unghie sottili
Mistica primavera circola nelle vene
E sembrano sorridere il mughetto e la viola
Sulle linee del palmo s'addorme la verbena
Rivelano le mani segreti spirituali.
I piú grandi pittori amarono le mani
I pittori di mani sono grandi maestri.
Come due bianchi cigni che nuotano affiancati,
Due vele che sull'onda si fondono nel bianco,
Immergete le mani nei catini argentati
Asciugatele in lini impregnati di aromi.
Le mani sono l'uomo come l'ali l'uccello;
Le mani dei malvagi son terre inaridite
Quelle della vecchina che maneggiano il fuso
Hanno molta saggezza incisa nelle rughe.
Mani di contadini, mani di marinai
Appaiono dorate sotto la pelle bruna.
L'ala dei cormorani porta l'odore salso
Le mani della vergine il bacio della luna.
Le mani piú preziose fanno mestieri oscuri,
Quelle del carpentiere sono mani santissime.
Sono le vostre figlie son le vostre gemelle
Le dita i nipotini benedetti piccini
Attenti ai loro giochi ai piccoli contrasti
Alla loro condotta in tutti i suoi dettagli.
Le dita fanno reti e sorgono cittá;
Le dita han celebrato la lira anticamente
Lavorando si piegano ai compiti piú vili
A volte manovali ed altre musicisti
Liberati nel bosco dell'organo alla messa,
Le dita sono uccelli e sulle loro punte,
Che volano tra i rami come tante ghiandaie,
Ci sorride lo stormo dei segni della croce,
Il pollice è un gran duro piccolo e corpulento
Dotato della forza d'Ercole trionfante,
Quello piú gracilino, sensibile alla grazia,
È il dolce dito mignolo: è restato bambino.
Siate servi alle mani che son serve fedeli,
Fatele riposare in un letto di lino.
Sono le vostre mani che danno le carezze
Son sorelle dei gigli, sorelle delle ali,
Non meritano disprezzo e neppure abbandono
Lasciatele fiorire come degli asfodeli.
Elevate al signore le gioie profumate
La sera di preghiere dischiuse sulle labbra.
O mani, mani giunte per i poveri morti,
Perché Dio nelle mani ci rinfreschi la febbre.
Perché il mese dei frutti vi carichi di doni
Se resterete aperti su un nido di perdoni.
E infine, voi che siete nemici delle armi,
E tristi vi specchiate in un fiume di pianto
Vegliardi i cui capelli vanno bianchi alla luce,
Garzoni occhi divini ove l'amor si desta
Donna che vai mischiando i tuoi sogni con gli angeli
Il cuore gonfio a volte in fondo a strani vespri
Non sapendo di avere il voler nelle mani
Tutti voi dimandate: Signore, in veritá,
Dove trovar la cura ai nostri mali estremi?
Ê nelle vostre mani, sono loro, le mani.
Germain Nouveau
trad genseki