mercoledì, giugno 16, 2010

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Quella precedente era la millessima entrata del blog che mi permetto di celebrare con Saint-john Perse in una mia non molto felice traduzione.
Perse forse il piú rigoroso seguace di Rimbaud, l'autentico continuatore anche se con una sottile vena imperialista coloniale e archeologica che la freschezza dell'ira rimbaldiana non prevedeva tra i suoi registri.
Perse, un Rimbaud piegato da molti anni di Africa, reso esatto e tagliente dai tropici e dal dominio.
Non potro mai dimenticare la bellezza cui si aprí il mio cuore alla prima lettura di Anabase!
Ora i cavalli della pioggia mi portano fino in fondo al verbo, prima di addormentarmi mentre le gocce crepitano sullo zinco del "poyo" e le bacche amare del giardino avvelenano lentamente il mio vecchio pastore belga.

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