lunedì, aprile 17, 2006

Morire di un bacio




I filosofi hanno dichiarato che nei giovani il vigore del corpo é un ostacolo per la maggior parte delle qualitá morali, e, a maggor ragione per il pensiero puro che risulta dalla perfezione delle idee che conducono l’uomo ad appassionarsi di Dio. È imposibile che tal tipo di pensiero sorga finchè dura l’ebollizione degli umori corporali; però, man mano che van diminuendo le forze del corpo e si estingue l’ardore delle brame, l’intelligenza sorge, la sua luce aumenta, la sua comprensione guadagna lucidità e sperimenta un godimento piu’ intenso per quello che ha compreso, in modo tale che nell’uomo, oppresso dal peso degli anni e prossimo alla morte, tale comprensione acquisisce una nuova dimensione, conferisce un più intenso piacere e ispira una vera passione verso il proprio oggetto, finchè, finalmente, nella pienezza del medesimo, l’anima si separa dal corpo.
A questo stato hanno fatto allusione i Dottori a proposito del decesso di Mosè, Aronne e Maria, dicendo che tutti e tre morirono per opera di un bacio.
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Con questa espressione vogliono insegnare che tutti e tre morirono per il godimento che fece loro sperimentare questa comprensione e per l’intensità dell’amore. I dottori hanno utilizzato hanno utilizzato in questo passaggio il conosciuto senso allegorico secondo il quale la comprensione che risulta dall’ardente amore dell’uomo per Dio si chiama bacio, in conformità con la scrittura: “mi baci con i baci della sua bocca" (Cantico). Questo tipo di morte che libera dalla morte vera, si dette solo in Mose Aronne e Maria; tutti gli altri profeti e uomini religiosi restarono al di sotto di questo grado. In tutti, peró, la comprensione dell’Intelligenza termina nel momento della separazione... dopo, l’Intelligenza perdura per sempre nel medesimo stato, perchè l’ostacolo che a volte la impediva è stato rimosso, allora sperimenta di continuo il godimento più intenso, completamente diverso dal piacere del corpo,...

Maimonide
Guida dei Perplessi
Capitolo 51

trad. genseki

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lunedì, aprile 10, 2006

ION DUMITRU


Sophrosyne

(Lo scriba parla)

Seggo a tavola con i Signori della luce
E cospiriamo –
A carte scoperte:
Che diletto nel tessere
Come nel bosco di sontuosi giorni
Ed il frutto disfare, chiamato
Sophrosyne.

Esiste, si, fratellanza di croce
Tra la penna mia di scriba
E l’ali loro
Come codici vecchi
Portati sulle spalle sfogliati dal vento –
Forse per questo ho tanta voglia
Di legare fermamente nelle carte
Il limbo della santa parola
Sophrosyne.

Nel mio costato si rallegra
L’impugnatura della spada –
Nel mio corpo, sicuro, presente
Le tracce venture del mio sangue
E gli ossari di luce.
Lo accarezzo, lo castigo; i suoi occhi
Due furenti rubini,
Scintillano tranquilli quando mormoro
Sophrosyne.

A tavola seggo, coi Signori della luce
E cospiriamo
Per eleggere Principe Dracula
Del triplice trono
Heliand eterno
Oh! Quanto pane sara’ spezzato per noi
Quanto vino scorrera’
Per il perdono del peccato
Sofrosyne.

Polvere vespertina trafigge i cristalli –
I Signori della Luce si alzano sospirando
Al segnale dei cieli.
Muovendo senza forza
Le sue ali sfinite
Mi portano dalla tavolaVerso terre divine.
Piangi per loro
Nella chiocciola della tua cameretta
Mia perla:
Sofrosyne.

Sulla sua traccia, si edifica la terra
Di fronte alla pagina lattea
Resto a confabulare un po’ piu’ avanti
Con Sfinxul e Babele.

Trad. genseki

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MAIMONIDE


Monaco o sentinella

Prerequisiti per il filosofo
Di genseki

Secondo Mose’ Maimonide nella sua opera luminosa: “La guida dei perplessi” le cause che impediscono di dedicarsi alla filosofia sono cinque: La prima e’ la difficolta’ e precisione della materia; La seconda e’ la comune debolezza mentale che deriva o da ostacoli determinati o da mancanza di esercitazione intellettuale Per questo i saggi sono pochi e la filosofia non e’ per tutti; La terza causa impediente e’ la lunghezza e’ la complessita’ degli studi preparatori. Poche persone sono disposte a sacrificare anche poco del proprio tempo per acquisire conoscenze anche se desidererebbero acquisirle in qualche modo con sincerita’. La filosofia e la metafisica sono il culmine di una conoscenza vasta e dettagliata che comprende la logica, la matematica e le scienze naturali. Coloro che non sono disposti a percorrere pazientemente questo cammino sono esclusi dalla ricerca filosofica; La quarta causa radica nelle disposizioni naturali. Per Maimonide e’ certo che le virtu’ morali sono la base di quelle razionali e che la perfetta razionalita’ solo appartiene all’uomo rispettoso della morale, ponderato e sereno. Alcuni individui tuttavia per ragioni temperamentali sono esclusi dalla perfezione etica e quindi dalla filosofia; Infine la quinta causa e’ la necessita’ di dedicarsi a soddisfare i bisogni corporali, la famiglia e l’affanno per il lusso e i bisogni superflui. Quindi anche un uomo che risponda ai quattro requisiti precedenti e che abbia raggiunto la perfezione morale se e’ assorbito da queste necessita’ non potra’ dedicarsi con successo alla speculazione, la sua percezione sara’ confusa e a tratti sara’ del tutto incapace di investigare.La filosofia quindi e’ riservata a una ristrettissima cerchia di individui selezionati e isolati e non puo’essere permesso l’accesso ad essa a tutte le altre categorie di persone.
Il filosofo per Maimonide e’ un uomo di intelligenza acuta, dotato di una cultura universale in tutti i campi delle conoscenze umane, rispettoso della morale, temperante e equanime, in grado di vivere senza lavorare duramente, privo di responsabilita’ sociali e famigliari e di ambizioni di onori e di ricchezza, isolato, quindi ed eletto.
Si tratta di una figura di sentinella, quindi, in qualche modo ai confini della sfera sociale. Non un monaco, poiche’ non e’ testimone di nulla e guida di pochi.
Certo Maimonide e’ ben lontano dal considerare la filosofia una disciplin.a puramente accademica o una semplice analisi del linguaggio.
La filosofia e’ una forma elevata di vita, la piu’ elevata tra tutte le forme possibili della vita umana.
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