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attraverso tutte le catastrofi, attraverso il crollo degli imperi, attraverso
le persecuzioni e il martirio, il bene passa, il bene si fa, il bene resta. Ma
la mia propria vita, la mia vita imperfettissima arriva a quell’età adulta
dell’anima che si raggiunge solo a prezzo di sventure straordinarie, personali
o no: quell’età in cui non resta più niente dell’infanzia, né della felicità di
vivere. La mia vita arriva a questo punto assai meno attraverso le prove che
hanno raggiunto me sola, che attraverso le sventure che si sono abbattute
sull’umanità intera, perché la giustizia è in lutto, perché gli afflitti non
sono, non possono essere consolati, perché i perseguitati non vengono soccorsi,
perché la verità di Dio non è detta, perché improvvisamente il mondo è
diventato così piccolo, così stretto per lo spirito, per l’uniformità della
menzogna che vi regna e che quasi sola fa sentire la sua voce.
Da: "I grandi amici"
6 luglio
1940
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