giovedì, dicembre 01, 2022

Giiordano Bruno


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E chi mi impenna, e chi mi scalda il core? 

Chi non mi fa temer fortuna o morte? 

Chi le catene ruppe e quelle porte, 

Onde rari son sciolti ed escon fore? 

L'etadi, gli anni, i mesi, i giorni e l'ore, 

Figlie ed armi del tempo, e quella corte, 

A cui né ferro, né diamante è forte, 

Assicurato m'han dal suo furore. 

Quindi l'ale sicure a l'aria porgo, 

Nè temo intoppo di cristallo o vetro; 

Ma fendo i cieli e a l'infinito m'ergo. 

E mentre dal mio globo agli altri sorgo, 

E per l'eterio campo oltre penetro, 

Quel ch'altri lungi vede, lascio al tergo.


Opere italiane, G., I, 91. 79 

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