giovedì, settembre 21, 2017

René Crevel

Per dormire soavemente al’ombra dell’oblío
Questa sera
Uccideró i predatori
Danzatori silenziosi
Della notte
I cui piedi di velluto nero
Sono un supplizio per la mia carne nuda
Un supplizio soave come l’ala dei pipistrelli
E cosí sottile da causare spavento
Negli angoli dove la pelle è paurosa, emotiva
Per amar meglio, avere paura
Di un altro corpo e del freddo.
Ma su quale  fiume  fuggire via stanotte o mia ragione?
È l’ora dei ragazzacci
Dei balordi.
Due grandi occhi d’ombra nella notte
Sarebbero per me cosí dolci, cosí dolci
Prigioniero delle stagioni tristi.
Sono solo, che bel delitto ha brillato
Laggiú, laggiú all’orizzonte
Qualche serpente congelata per non amare.
Ma dove scorre, quanto scorre lontano
Il fiume necessario
Per fuggire questa sera o mia ragione?
Le ragazze lungo la riva hanno occhi stanchi, capelli che brillano
Non ho niente da dire a queste ragazze
Di cui i ragazzi cattivi
Sono
Di cui sono
I fieri prosseneti.
Sono solo. Che bel delitto il suo.
Due grandi occhi d’ombra nella notte
Sarebbero per me cosí dolci, cosí dolci.
È l’ora dei balordi..

René Crevel
Da “Fogli dispersi”
Trad genseki

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