Cesar Vallejo
Quegli che mai patí sciamanica follía
Malato di radici volto immenso
Scettro di usignolo rictus itterico
Con la tua memoria in spalla percorro vasto lato
Di grido miserere re
creaturale che non
Ebbe altro trono che il suo
trillo triste
Testa di scoglio anima di pani
Fratello bello occhi di
miniera
Mio solo cristo mio gemello
lupo
Sosia della tua gola rasata
non mi scordo
Il tuo volto naturalista di
tremenda stranezza
Come una cattedraele di osso
naturale.
*
Viaggiomi in donna e non
giungo mai
Odore d'avventura treno senza
binario
Il piede stanco troncata la
testa
Non giungo mai eppure non mi
arresto
In donna bevo e mai non son
ebbro
Sapore tossico di un liquore
di stelle
Ieri ne bevvi ed oggi ancor di
piú
Il gotto trinco eppur non ho
bottiglia
Son nudo e vo vestito con il
vecchio maggiore
Che non v'è saggio piú folle
in nuditá
E dipinta di blu sa la mia
schiena
Sa sostenere l'angelo nano
Che porto in qualche posto e
con la mano
L'anima mia che in nessun
posto ha loco.
*
Trad. genseki
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