giovedì, gennaio 23, 2014

Carlos Edmundo de Ory

Inverno



Solo si ode la pioggia
Come bacia
Con le sue bocche assetate
Gli occhi della terra



Solo si ode la pioggia
Come strano lamento



Silenzio sei zuppo



*



Hypocrite lecteur



Apri fratello la porta di questo libro
Il coperchio blu di questo baule
Che sta vicino alla tua mano morfiname.



Sospira con educazione
Togliti la mano dall'orecchio
Leggi piano piano questa valanga di favole
Quello che hai aperto è un baule di incantesimi.



Respira nella pozza della mia musica
I violini polverizzati
Piangi con me che recito dolore
Le miecatene le vene le antenne



I fazzoletti stirati sotto i piedi
E saprai perché sono il poeta disoccupato
Abbandonato alla frontiera con un clistere.



*

In un caffé



Ecco sono di nuovo triste
Sono triste piú triste di un calamaio
Non sono triste oppure non conosco
Per quale maledizione non voglio



Ecco sono di nuovo triste nelle strade della mia razza
E non so perché
Piú triste di una lanterna
Piú triste di una tazza



Sonoo seduto adesso in un caffé
E pulsa mi pulsa l'anima
Di sete ignota
O di cioccolata



Non voglio questa tristezza midollare
Che colpise a tradimento alla sera
Prendi una birrae smetti di pensare
Com'è scuro il cervello quando brucia.



*

Descrizione della mia sposa



È lei il mio scarabeo sacro
La mia cripta di ametista
La mia cittá lacustre
La mia colomba di silenzio
Il mio muro di gelsomini
La mia aragosta dorata
Lei è il mio chiosco musicale
Lei il mio letto di malachite
È la mia medusa dorata
La mia chiocciola di seta
La mia stanza di rannuncoli
La mia Anadiomene marina
La mia Ageronia Atlantis
La mia porta di oricalco
La mia portantina di foglie
Il mio dolce di susine
Il mio pentagramma di sangue
Il mio oracolo di baci
La mia stella boreale.



*



Eros tremendum



Nella notte del sesso cerco luce
E solo trovo maggiore oscuritá
Sacro il mio corpo sacrifica l'etá
Intemporale sul tuo croce a croce.



Salgo scendo equilibro la cervice
Cado sul muro della cittá atroce
Aperta dove il fine sta nel mezzo
Nelle tenebre entrando di un obló.



La mia schiena capppotto copre il cibo
Le braccia mie le gambe sono pari
Ai tuoi con la forma di scorpione.



Il mio contatto lascia le due mele
E dorme come coppa sul vassoio
Del ventre tuo il mio cuore gigante.



*



Scrivere con una spada



Accarezzare senza avere mani.
Trovar pezzi di luna nelle tasche
Comprarsi una spiaggia con le grida.
Andare all'inferno in visita a un amico.
Spedire una mano a colei che si ama.



*

Odor d'amore



È diverso il tuo odore
Amara è una forma di odore. Il copo impone
La propria presenza di aroma che solleva
La selva, il bosco
Che noi siamo.
Non ti vedo.
Non riesco a toccarti. Giungono fiori
Rari, disfatti, invisibili.
Certezza di te nel mezzo della notte.



Roseto selvatico è il tuo odore, Una
Colomba, e il suo volo percorre
Fino a me l'aria. Una
Chioma profonda, sparsa sul bordo
Della mia memoria.



Il tuo aroma imbrogliato
Nasconde tra le mie dita qualche cosa di tuo.
Vieni a me ogni giorno divenuta
Gomitolo d'odore di gigli e di aloe.



Filtri esistenze. Ti dichiari
Realtá amorossa che risponde
Alla mia ricerca. Chiamata
Che trova in me la risposta.



Tratto esalato, orma
Riconoscibile, torre evanescente
Di profumata veritá
Di donna accanto a un uomo. Giungi
Fragrante. Giungo. Ci accoglie
L'onda che odora a vita innamorata,
a garofani che in due bocche si rompono.


*


Solveig



I



Mia figlia è una foglia di neve
Dalla testa ai piedi
In Delfo mi disse la Pitia
Che avrei avuto un bebé biondo
E non un cucciolo come parto oscuro



Perché non sono cane né elefante
Sono animale con ali e con sogno
Animale che attende il domani
E lava il mondo con la luna
Che mi cadde in mano



Il pavimento di casa mia è pulito
Come i capelli di mia moglie
Con lei sono salito sulla torre
Per le scale della luna
E ti demmo nome
Nascere è il principio della fine
Ti dmmo un nome.



II



Avola dei petali
Compie un anno di vento
Parla canta e si diverte
E ci altalena l'anima
Cherubino di schiatta sei
Vita di giorno e di notte
Ogni battito delle tue pupille
È come un pesce che crese
Chi sono io perché prestino
Gli angeli le loro bambole



Voglio metterti piombo nei piedi
Quando ritorni al paese mio
Perché non ti sscuota senza la mia ira
L'uragano del mondo



III



È uno stelo la mia bambina
Fiore di superamento
È lievito la mia bambina
È rosso d'uovo
E soprattutto fiamma o fuoco del cielo
Non temere padre cantore
Lei è lei è ciò che è
Angelo continuo e di radice
Carne nuda di vento leggero
Dolce cotone visibile e muscolare
Piramide di molecaola
Che a forza interviene e si colloca
Dalle braccia della madre
  • Mia sposa piena di cuchiai puliti -
Nell'ulcera del mondo
Il mondo cane cane che latra catastrofi
Cieco sulle scogliere
Zoppo sugli scogli
La coda tra le gambe



IV



Non temere Solveig passa
La penna della sua mano per il tremito paterno
Peso di lacrime e risa
Riempi il sacco della nostra vita



Già trotta e imprime orme la terra
E ci chiama con il fagotto di sillabe
La sua mimica ben vale la vita
La vita vale la sua musica
E le sue grida da gran opéra
Scuotono gli alberi del silenzio



V



Odo la usa voce senza nido nella laringe armonica
E tua madre va in cucina
Per inventare torte
Che Dio firmi la pace sulle nostre teste
E tu che sei solo un lampo
Un lampo nelle mie braccia
Erba umana crescita nell'alba dorata
E viceversa alba dorata
Cresciuta nell'erba umana
Mi hai restituito al regno invincibile
Di innocenza e di bontá



VI



Lei è la pelle della mia anima
Come sua madre è la carne
Lei è tutta mia e lei è la metá
L'altra metá è è cosa mia
Allora devi vivere
Stella dai capelli d'oro
Rosellina dell'universo
Luce di tutte le mie litanie
Di tutte le mie metafore



*



Trad. genseki

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