Leggero
come la svolta ad una pagina
Tra
pascolo e frangia di betulle
Come
lo scoiattolo che osserva il beduino
a
prudente distanza tra i bagolari
Come
la corsa dei ciottoli dal versante
Al
torrente che caccia innanzi
L'ombra
furente delle ultime nevi.
Noi
restiamo nascosti dietro gli specchi
Invece,
dove poco a poco si accumulano
Le
foglie morte, i ricordi, le elitre perdute
Da
tanti ronzii, da prima che i rettili
Saettassero
lingue vermiglie
E
un vecchio dagli alluci pensili
Si
mettesse a suonare il violino a testa in giù
Tra
i rami del brachichito.
Leggero
come il caffé del mattino
Mentre
l'ultimo governo illegittimo bombarda
I
binari
E
la stazione si alza verso la spiaggia
Dove
i gusci delle fregate affondano
Nel
mare asperrimo di vino.
Leggero
sarà per tutti con un lieve sorriso.
genseki
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