mercoledì, aprile 16, 2008

Tibet

Victor Ségalen

XII

A me Thibet, Aiuto! Aiuto! A me! Ecco l'ostacolo imprevisto
Ecco la frontiera del finito.
Occorre passare. Devo passare, malgrado tuto il peso delladisfatta,
Varcare il grande fiume dell'Infinito.
Tasto con il piede la ta falesia e questa faglia terrestre;
Questo ponte che si inarca tra il cielo e l'inferno:
Ha solide balaustre oppure è tessuto d'aerei ricami?
È un sentiero di tavole cerchiate di ferro?
È tronco che sfugge sotto il piede o guado profondo con otri gonfi d'aria?
Sul bacino torrentizio del TA-KIANG,
Oppure si tratta di un getto inventato a misura del misterioso flusso poderoso
Che i Brahamani chiamano Brahmaputra?
Scivola leggero come un cavo unto burro
O si slancia come freccia prigioneira?
Infine si tratta forse del vertiginoso ordigno, che va e vieno, come un pendolo?
Se non lascio la presa - sprofondo - al momemto voluto
Tempo pulsatile,
In questo sudario fluviale.

trad genseki

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