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lunedì, dicembre 16, 2013

Troppo sapere

Troppo sapere è vano dolore
Secchi, secchi pendono i frutti
Per intrecciare nuovi rosari

Non c`è bisogno di vele, di mare
Soltanto la linea del cielo
Appena sopra le lattughe.

genseki

mercoledì, novembre 13, 2013

I gerani

I gerani si erano smarriti
Tra tutti quei lampi;
Quando il cielo intero
Crolló sul bosco
Germinarono lacrime dal muschio
Come limpide gocce di abbandono
Tra le prime foglioline dell'autunno.

*

I germi fiorirono come ricami
Ogni sorriso sarebbe stato un crimine
Tra le lacrime del ricino
L'asma delle tamerici
La luce consumata del sole.

*

genseki


lunedì, novembre 11, 2013

Tutte quante le pupille erano bianche
Come l'erba su cui cadono le ore
Era un incendio doloroso, davvero,
Di sguardi che bruciavano il tempo,
Le diagonali, i voli, tutti i ricordi
L'evidenza che si intravede appena
Oltre la sistole dell'anima.

genseki

lunedì, luglio 15, 2013

L'upupa rossa

Ho sognato un'upupa rossa
Con la cresta d'oro fino
Ahi! Come è amaro il risveglio!
Nel ricamo mattutino
Che tesse il canto dei merli
Ai rami del brachichito.

genseki

giovedì, giugno 13, 2013

Ferita

Ti sapevo ferita
Come quell'upupa che scorgemmo tra i mirti
Nell'estate delle nostre veglie
E perle rosse seminavano
Le ali
Nella tensione singolare del vento
Ma l'ansia che incrina il respiro
Come il piede scalzo sul cristallo
Era nuovo
Nel grido, nel battiti di ciglia
Nel distendersi delle dita sottili
Come nervature di ali
Nel vespro liquido delle robinie
Presagio d'un imminente congedo
La falce delle tue unghie incideva
L'ascella dei papaveri.

genseki

mercoledì, giugno 12, 2013

Nubi

Di tutti quanti i tradimenti
Amor è quel che sa di sale
Ma quel che resta è reale
E l'anima lo presente.

genseki

Leggera come la tirannia
Del convolvolo sull'olivo
Sospesa è l'anima mia
Al goccciolio dell'aurora,
Al vento, al singhiozzo viola
Che fa danzare le vele.

genseki

La fonte

Nemmeno se quella fonte
Tra spruzzi m'avesse sorriso
Avrei bevuto le acque morte
Piuttosto l'assenzio, l'ortica
Che la saliva rilucente
Di quell'amor che conforta
Chi non depose le sporte
Che pesano immensamente
Questo corpo e questa mente.

genseki

mercoledì, giugno 05, 2013

La maschera

Il jacarandà insinua
Il muso fiorito alla finestra
Ma la voce che ferisce
È quella del merlo sull'acacia
Se almeno mi fossi perso
Ora si! Potrei pregare
Di ritrovare la traccia
Dei chicchi di riso sulla sabbia
Delle gocce di latte sul muschio
Fino all'uscio del perdono
Fino alla soglia dell'abbandono
Di questa maschera codarda.

L'ampolla

Se non ti avessi conosciuto
La mia vita sarebbe stata
L'ampolla di un filtro obliato
La radura di un bosco dopo l'incendio
Un pugno di cenere nel calice
Da cui bevvi l'indecenza
L'avvilimento spaurito
Che mi rese fosco e contrito
Tra le unghie del peccato.

*

Le donne sul ponte

Le donne salutavano dal ponte
Con i fazzoletti intrecciati
Col bel vento tra i capelli
E le rime di labbra e denti
Ma tutta l'acqua del mare
Non avrebbe potuto lavare
L'amarezza del nostro cuore
I colpi secchi delle vele
Che si tendevano al maestrale
Ci ammonivano che il peccato
È nostalgia del dolore
Che non abbiamo accettato.

In questa lingua

In questa lingua giaccio
Come fosse la mia tomba
Senza lacrime, senza rimpianti
Solo l'erba cresce lenta
E la carezza dei fiumi
Rende lieve anche la terra.

*

la falce della luna

La falce della luna
Decapita i serpenti
ma quella del tuo sguardo
Recide anche i papaveri
Lascia che le tue unghie
Mi siano come stelle
Nel fondo dell'abbandono
Un alfabeto difforme.

La tigre va a caccia di scimmie

La tigre va a caccia di scimmie
Come s'è fatto amaro questo esilio
Le lacrime non hanno più sale
Sono così lunghe e ripide
Queste scale.
La tigre va a caccia di scimmie
Quando cadono foglie e pietre
Abbiamo nostalgia della vergogna
Un frutto di sangue ancora
Ci potrá forse salvare?
La tigre va a caccia di scimmie
Quanto mi manca quel male
Il peccato livido del temporale
Su panni stesi ad asciugare
Piú amaro dell'esilio
Ê mancare l'incontro con il perdono
Con il vento che ci abbandona
alla fissitá del fuoco.

genseki

martedì, dicembre 25, 2012

Madido di silenzio

Madido di silenzio
I chiodi d'argento del gelo
Nelle palme, nei talloni
Il sudore è l'ultima tunica
Prima della luce nuda.

genseki

Non avere piú voce

Non avere piú voce
Come tace anche il cielo
Piú spento e alto
Il collo dell'avena
I brividi rosa degli ontani
Sul greto così gelido
Non avere piú voce
Come il ciottolo umile
Che levigó la pioggia
Prima che ogni cosa avesse un volto.

genseki

sabato, dicembre 22, 2012

Il verde dei prati

Ogni canto era come un grido
Sfilacciato nel grigio degli alberi
Ma il verde dei prati era cosí intenso
Che una sola lacrima lo avrebbe infranto.

genseki

Stornello

Eppure il mondo mi si offriva
Nell'atto stesso di abbandonarlo
Sgusciavo fuori dal pantano
Tra i gattici
Tra gli ulivi
Nudo cme un assassino
Che canta a squarciagola
Uno stornello

genseki

L'amico poeta

Non ero l'amico poeta per te
Ero quello strano, quello che agitava le mani
Troppo grandi e screpolate
Goffo come un airone,
Che s'incendiava come un faggio
In gennaio
Poi tutto quel fuoco si estese
E del dolore
Non restó che cenere.

genseki

venerdì, dicembre 21, 2012

Sulle cime

Sulle cime piú alte giá l'autunno
Depone corpo e mente
Tra i rami dei larici;
Tutti quei minuscoli aghi d'oro
Accolgono come un manto
Il suo tonfo maestoso
Resta il vuoto,
I venti cavi
La corsa dei cervi
Il silenzio del temporale lontano
Riempie la valle di ombre viola
Seduto sotto una pietra
Tra i licheni potrei forse abbandonare
Il parassita che mi divora
Deporre poi anche questo sacco di pelle
Come un altro fungo tra i rododendri.

genseki