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lunedì, gennaio 05, 2009

Denis Diderot e lo zen

Smarrito di notte in un'immensa foresta non ho che una modesta lanterna per orientarmi. Sopraggiunge uno sconosciuto che mi dice: "Amico mio, per trovare meglio la strada soffia sulla fiammella". Lo sconosciuto è un teologo.
Denis Diderot
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Un antico Buddha, uno di quei vecchi maestri cinesi dalle vesti macchiate e dagli occhi cisposi disse:
Smarrito di notte in un'immensa foresta non ho che una modesta lanterna per orientarmi. Sopraggiunge uno sconosciuto che mi dice: "Amico mio per trovare meglio la strada soffia sulla fammella". Lo sconosciuto è un Buddha.
Soffia sulla fiammella del tuo Io e sarai una sola cosa con la notte, con il nulla, oltre ogni discriminazione tra luce e tenebre tra te e gli alberi nell'unitá che viene prima dell'uno.
genseki

venerdì, dicembre 19, 2008

Obaku

Huang-Po
Insegnamenti

I

Il maestro disse a Pei Siu:
Tutti i Budda e tutti gli esseri viventi non sono altro che uno spirito solo: altro metodo spirituale non v'è.
Da tempi senza inizio, questo spirito, che non è mai nato, non ha mai cessato di esistere, non è giallo e non è neppure azzurro, non possiede forma alcuna nè aspetto, non dipende dall'essere e neppure dal non essere, non è antico e non è nuovo, nè lungo, nè corto, nè grande nè piccolo, oltre ogni delimitazione e ogni denominazione: Eccolo, realtá intriseca.
Ma quando si fanno delle considerazioni si finisce per divagare... illimitato e insondabile, sembra lo spazio vuoto
Questo spirito è il Budda e tra il Budda e gli esseri viventi non c'è differenza. Tuttavia gli esseri viventi cercano sempre altrove afferrandosi a caratteri peculiari, e mentre van cercando avviene che perdono tutto, perché inviando la loro idea di Budda alla ricerca del Budda e il loro spirito alla ricerca dello spirito, anche senza mai tirare il fiato per interi kalpa, non possono arrivare da nessuna parte, ignorando, come ignorano che`proprio il Budda è gli esseri viventi tutti.
Quando è essere vivente, questo spirito non risulta in nulla sminuito e quando è Budda non per questo deve apparire come accresciuto. Così avviene che le sei trascendenze e l'infinitá delle pratiche come i meriti piú numerosi che i granelli di sabbia del Gange vi si trovino riuniti fondamentalmente al completo senza che un esercizio temporaneo ve li abbia aggiunti. Quando l'occasione si presenta ecco che allora , essi si esprimono, se no, se ne restano tranquilli.
Se non credete fermamente che questo spirito è il Budda e se volete praticare aggrappandovi a caratteri particolari per ottenere meriti siete preda di un equivoco grave e finirete per abbandonare la Via.
Questo spirito è il Budda e non v'è altro Budda e neppure altro spirito. Questo spirito chiaro e puro è simile allo spazio vuoto, in nessun punto avendo forma particolare alcuna.
Suscitare un particolare stato dello spirito per mezzo dei pensieri significa allontanarsi dalla sostanza delle cose e afferrarsi a caratteristiche particolari. Ora, fin dai tempi senza inizio, non vi fu mai un “Budda attaccato alle particolaritá”. Esercitarsi nelle sei trascendenze e nell'nfinitá di pratiche per diventare Budda significa intraprendere una via graduale e mai si vide un Budda graduale. Basta risvegliarsi a questo spirito uno per non “avere piú la menoma veritá da trovare”, tale è l'autentico Budda.
Il Budda e gli essere viventi non sono distinti nello spirito uno, che come lo spazio vuoto non è mai confuso e mai si degrada. Infatti, guardate il sole che illumina la terra intera. Al suo sorgere la luce si diffonde su tutta la terra ma non per questo lo spazio è reso piú luminoso. Quando tramonta e le tenebre ricoprono la terra non si fa per questo piú oscuro.
Luce e oscuritá reciprocamente si scacciano, immutato e vuoto resta lo spazio nella natura sua. Lo stesso avviene per questo spirito del Budda e degli esseri viventi.
Havvi chi suol considerare il Budda provvisto di segni particolari come la purezza, la luminositá e la libertá, e gli esseri viventi con i segni dell'impuritá, dell'oscuritá e dell'essere incatenati al samasara. Eppur coloro che in siffatto modo credono, neppure al trascorrere di kalpa innumerevoli potranno entrare nel porto del risveglio, essendo essi come afferrati ai caratteri particolari.
In questo spirito uno, dunque non resta la menoma realtá da trovare, posto che lo spirito è il Budda. Ai giorni nostri, i discepoli che non si sono risvegliati a questo spirito, nella sostanza loro altro non fanno che produrre pensieri, uno dopo l'altro affannosamente, cercando il Budda all'esterno e praticare aggrappandosi ai caratteri particolari; si tratta di un metodo malvagio e non della Via del Risveglio
trad. genseki

lunedì, settembre 29, 2008

Lankavatara Sutra

La parola e la Realtá


Le parole e i discorsi sono prodotti dalla legge di causa e di effetto e sono condizionati reciprocamente da essa – non possono esprimere la Realtá. Anzi, nella Realtá non ci sono differenze che possano essere discriminate e non c'è niente che possa essesre proclamato o affermato relativamente ad essa. La Realtá è uno stato di estasi sublime, non è uno stato di discriminazione e di parola e non si puó entrare in questo stato per mezzo di semplici dichiarazioni intorno ad esso.
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martedì, settembre 09, 2008

Eiheikoroku di Dogen Zenji II

Il rumore dell'onda
Che si frange suli scogli
Il fragore dei marosi
Dell'Oceano Infinito

È la fede, è il volto di Kannon
Che appare.

Solo guardare
I monti celesti
Dalla finestra degli occhi

a cura di genseki

Eiheikoroku di Dogen Zenji I

La nostra bella amicizia si manifesta
Nel Santo Volto
È il Santo Volto a creare la nostra Dignitá.

Allora è così che mi rivelgeró al mio ospite:

"Se desideri comprendere Kannon,
Sappi che non dimora
Sulle montagne di Hozara.

a cura di genseki

martedì, settembre 18, 2007

Le Concentrazioni


Il testo che segue è tratto dal SUTRA del Loto, Capitolo XXIII “GADGADASVARA” e si colloca tra i capololavori del genere letterario definito da Borges: il Catalogo di cui si trattava qui esattamente un anno fa presentando un catalogo sublime come quello de veli di Ibn Arabi (12 settembre 2006.
In realtá il Sutra del Loto ci é giunto solo nella traduzione cinese e circola abbastanza sotto forma del pasticcio giapponese diffuso dalla neo-religione SOKA GAKKAI.
Il Testo che riporto qui contiene le parole sanscritte frutto di retrotraduzione perché non so poroprio come scrivere in cinese in questo blog.
Genseki

Questo è il catalogo delle concentrazioni:

La concentrazione Dvajagakeyvia : Braccialetto dello stendardo
La concentrazione Saddharmapundarika : Loto della Vera Dottrina
La concentrazione Vimaladatta : Dono di Vimala
La concentrazione Naksatrarajavikiridita: Divertimento del Re degli Astri
La concentrazione Anilambha: Senza Oggetto
La concentrazione Jnanamudra: Sigillo della conoscenza
La concentrazione Candrapradipa: Luce della luna
La concentrazione Sarvarutakausalya: abilità in tutti i suoni
La concentrazione Sarvapunyasamucaya: Raccolta di tutti i meriti
La concentrazione Prasadavati: Signora Gentile
La concentrazione Rdivikiridita: Divertimento dei poteri miracolosi
La concentrazione Jnanolka: Lampada della conoscenza
La concentrazioneVyuharaja: Monarca dei ragionamenti
La concentrazione Vimalaprabhasa: Luce immacolata
La concentrazione Vimalagarbha: Ventre immacolato
La concentrazione Apkrstna: Totalmente acquatica
La concentrazione Surynavarta: Volgersi del sole.
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venerdì, ottobre 06, 2006

Dogen












Il Drago Nero



Una parola, settenari o endecasillabi,
Per cogliere la veritá, la forma dell’universo -
Versi e parole mentono
Nella notte profonda
Sull’oceano infinito
Chiara luna risplende
Il monile del Drago
- Che è quello che cercate –
Ad Oriente si trova
Si trova ad Occidente
Eppure è in ogni parte.

Dogen