Omelia
per la dormizione della Vergine Maria
Oggi
entra nelle sublimi regioni, oggi si presenta nel tempio celestiale
l'unica Vergine santa, colei che con tanto sforzo coltivó la
verginitá che giunse a posssederla nello stesso grado che il fuoco
piú puro, posto che, mentre tutte le donne la perdono nel dare alla
luce, Ella restó vergine prima del parto, durante il parto e dopo il
parto.
Oggi
l'arca viva consacrata al Dio vivente, Colei che portó in seno il
suo proprio Artefice, riposa nel tempio del Signore, tempio non
edificato da mani umane.
Danza
Davide suo antenato e avo di Dio e con lui formano un coro gli
angeli, applaudono gli arcangeli, celebrano le virtú, esultano i
principati, si dilettano le dominazioni, si rallegrano le potestá,
fanno festa i troni, i cherubini cantano lodi e annunciano la sua
gloria i serafini. E non è un onore di poca importanza, posto che
glorificano la madre della gloria.
Oggi
la santissima colomba, l'anima semplice e innocente consacrata allo
Spirito Santo, uscí volando dall'arca, ovver dal corpo che aveva
generato Dio e gli aveva dato la vita, per riposare ai suoi piedi,
essendo giunta al mondo intellegibile fissó la sua sede nella terra
dell'ereditá suprema, quella terra in cui non si trova nessuna
impuritá.
Oggi
il Cielo si apre al Paradiso spirituale del nuovo Adamo nel quale
siamo liberati dalla condanna, in cui è piantato l'albero della
vita, coperta la nostra nuditá. Ormai non ci mancano gli abiti, non
siamo privati dello splendore dell'immagine divina, non siamo
spogliati della copiosa grazia dello Spirito. Ormai non ci lamentiamo
piú della nuditá antica, dicendo: mi hanno tolto la tunica, come
potró ponermela? Nel primo Paradiso fu aperta l'entrata al serpente,
mentre noi, per aver ambito la falsa divinitá che ci prometteva,
fummo comparati al bestiame. Il Figlio Unigenito di Dio stesso, che è
Dio consustanziale al Padre, si fece uomo originandosi da questa
terra purissima che è la Vergine. In questo modo, io che sono solo
uomo, ho ricevuto la divinitá, mortale fui rivestito di immortalitá
e mi spogliai della tunica di pelle. Rifiutando la corruzione mi sono
rivestito di incorrutibilitá, grazia alla divinizzazione che ho
ricevuto.
Oggi
la Vergine Inmacolata, che non ha conosciuto nessuna delle colpe
terrene, ma si è nutrita dei pensieri celestiali, non è tornata
alla terra, siccome Ella era un cielo vivente, si trova nei
tabernacoli celestiali. Infatti, chi peccherebbe contro la veritá
chiamandola cielo? Almeno si puó dire, se si comprende bene quello
he signica, che è superiore ai cieli per i uoi incomparabili
privilegi. Posto che Colui che produsse e conserva i cieli,
l'Artefice di tutte le cose create – tanto delle terrene come delle
celestiali, che cadono o no nel nostro spazio visuale, - Colui che
non è contenuto in nessun luogo, si incarnó e si fece bambino in
Lei senza opera d'uomo, e la trasformó nel bellissimo tabernacolo di
questa unica divinitá che contiene tutte le cose, totalmente
raccolto in Maria senza soffrire nessuna passione, e allo stesso
tempo stando completamente fuori, perché non puó essere contenuto.
Oggi
la Vergine, tesoro della vita, abisso della grazia – non saprei
come esprimermi con le mie labbra audaci e tremanti – ci viene
nascosta da una morte vivificante. Ella che ha generato il
distruttore della morte, la vede giungere senza timore, se morte
chiamar si puó questa partenza luminosa, piena di vita e di santitá.
Colei che ha dato la vita al mondo, come puó sottomettersi alla
morte? Ella, peró ha obbedito alla legge imposta dal Signore e, come
figlia di Adamo, soffre a sentaza pronunciata contro il adre. Suo
Figlio, che è la Vita stessa, non la ha rifiutata, e quindi è
giusto che lo stesso accada alla Madre del Dio vivo.
Avendo
Dio detto, in relazione al primo uomo: che egli non allunghi la mano
all'albero della vita e, mangiando di esso, viva per sempre. Perché
non dovrá vivere eternamente colei che generó colui che è la Vita
eterna e infinita, quella Vita che non ebbe inizio né fine?
(…)
Se il corpo santo e incorruttibile che Dio, in Lei, aveva unito alla
sua persona, è resuscitato dal sepolcro il terzo giorno, è giusto
che Ella pure fosse sottratta al sepolcro e riunita con suo Figlio. Ê
giusto che proprio come Lui era disceso verso di Lei, Ella fosse
elevata a un tabernacolo piú alto e prezioso, il cielo stesso.
Conveniva
che Colei cha aveva albergato nel suo seno il Verbo di Dio, fosse
collocata nelle divine dimore di suo Figlio; cosí come il Signore
disse che desiderava stare in compagnia di coloro che appartenevano
al Padre, conveniva anche che la Madre abitasse nel palazzo del
Figlio, nella dimora del Signre, negli atri della casa del nostro
Dio. Dato che se ivi si trova l'abitazione di tutti quelli che vivono
in allegria, dove dovrebbe trovarsi chi è la Causa della nostra
allegria?
Conveniva
che il corpo di colei che aveva conservato la verginitá senza
macchia nel parto, fosse conservato dopo la morte.
Conveniva
che colei che aveva tenutio in grembo il creatore fattosi bambino
abitasse nei tabernacoli divini.
Conveniva
che la Sposa eletta dal Padre, vivesse nelle dimore del Cielo.
Conveniva
che Colei che contempló suo Figlio sulla Croce, e ebbe il cuore
trafitto dal pugnale del dolore che non aveva provato nel parto, lo
contemplasse seduto alla destra del Padre.
Conveniva,
infine, che la Madre di Dio possedesse tutto quello che il Figlio
possedeva e fosse onorata da tutte le creature.
Giovanni
Damasceno
trad genseki
Nessun commento:
Posta un commento