lunedì, dicembre 13, 2010

Le tue calze

Le tue calze stese sul balcone
Trionfavano dell’angolo del quinto piano
Ma il vero tepore era quello dentro
Il tinello, il latte, il sapone, lo zinco
Ti guardavo dormire senza piedi
E aspettavo il freddo del mattino
Per godere di un altro caffè
Della vista delle ortensie disseccate
Dal vetro del tram sognando arance
Su fino alla collina del cancro
Pensavo al tuo fianco stanco
Orizzonte del mio riposo.

genseki

1 commento:

lady yoko ha detto...

Scusi il fuori tema,ma ho letto la querelle sollevata su Ni dal post di Cortellessa e son rimasta colpita dall'atteggiamento ipocrita dell'architetto Biondillo.
Le ragioni le ha ben esposte lei,di cui condivido anche il resto del commento.
Devo dire che NI sta perdendo molti punti,più che di cultura si parla di politica archeologica e in modo alquanto settario e dove l'ironia non è gradita.Si prendon molto sul serio,i salvatori della patria.Basta che uno dissenta e non si accontenti di certi pistolotti e vien subito messo all'indice.Se poi rispondi coi loro stessi toni,vieni cacciata,come è capitato a me.

Detto questo,mi piacciono il suo blog e le sue poesie,specie Paura.
Saluti