Lucian Blaga
Eraclito sulla riva del lago
Presso le acque verdi crocevia di sentieri.
Vi sono silenzi in questo luogo,
pesanti silenzi abbandonati.
Cane che fiuti il vento con il muso
ora taci!
Non scacciare i ricordi che ritornano
a seppelire quei volti nella cenere
piangendo.
Appoggiato a un tronco leggo il mio destino
nel palmo di una foglia autunnale.
Quando sceglierai, o tempo, il cammino piú corto?
Dove mai ti dirigi?
I miei passi risuonano nell'ombra
come frutti marciti
che cadono da un albero mai visto.
Roca di vecchiaia s'è fatta
la voce della sorgente.
Ogni mano che si leva
è solo dubbio
Gravano dolori
sull'occulto mistero
della terra.
Getto spine dalla riva del lago,
con esse in larghi circoli mi disfo.
trad genseki
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